Garbatellandia

Pidocchiella ed il viaggio fatato sul galeonemongolfiera

Garbatellandia:

“Pidocchiella ed i viaggi fatati

sul galeonemongolfiera”

COLLANA “ANDAR PER FIABE E STORIE, FAVOLE E STORIE FATATE CON I DISEGNI DI BAMBINE E BAMBINI”

Garbatellandia:

“Pidocchiella ed i viaggi fatati

sul galeonemongolfiera”

Una favola di Fatagarbatella

COLLANA “ANDAR PER FIABE, FAVOLE E STORIE FATATE”

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Introduzione

di Lavinia Bollettini

Come già ho avuto modo di introdurre il racconto fiabesco di Giovanna Mirella Arcidiacono “LA RIVOLTA DI FATAGARBATELLA”, in questa nuova favola che poi è il seguito di quella appena nominata, dove ci porta ora l’autrice? Chiamando GARBATELLANDIA il quartiere dove è nata? Ci porta in un viaggio fantastico dove possiamo notare che tutto cambia, ma resta uguale o quasi…

Il suo progetto è quello di parlare al prossimo tramite le favole… Ma chi è il prossimo per Fatagarbatella? E poi, perchè ha scelto per farci viaggiare questo strano mezzo di locomozione? Un galeone mongolfiera…

Mi ha fatto notare che c’è una strada nel vecchio quartiere, dove iniziava un’antica vigna dedicata ad un uomo che, viaggiava sul galeone e dava comandi. Un giorno poi sempre sulla strada dove c’erano altre vigne sempre dello stesso proprietario che, era anhe un Monsignore, si fermò una mongolfiera uscita da una filastrocca divenuta canzone… Sinceramente a volte farmi spiegare come nascono le sue favole e poi introdurvele mi fa perdere un pò la bussola, perciò non ci resta altro che salire sul galeone mongolfiera e viaggiare nella fantasia insieme a Lei.

Buona lettura

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Non tutti sanno che a Garbatella-Garbatellandia c’è un galeone mongolfiera che vola tra passato e presente e che, ma è meglio iniziare dal principio che, poi è un continuo della favola:

“La Rivolta di FataGarbatella”.

C’erano una volta… tanti tanti anni fa… i pidocchi… Poi scomparvero, ma un giorno decisero di tornare in una scuola, ne scelsero proprio una magica, perché ormai era molto in voga andare nello storico quartiere della Garbatella! Correva l’anno bocio!!!

In quel posto arrivavano in tante e in tanti era un posto veramente magico, dove potevano capitare incantesimi…. magie.… Li ci avevano vissuto già i loro antenati che venivano da ogni parte del mondo.

Per il centenario del quartiere c’era in atto una magia capeggiata da una certa Pidocchiella.

Chi è Pidocchiella? Lo saprete strada facendo, lei aveva tanta voglia di fare e voleva essere una “CAPA”.

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A Roma la parola “capa” ha due significati, ma lei questo probabilmente non lo sapeva.

Voleva fare la “Capa”, ma era molto paurosa e non viaggiava mai da sola.

Pidocchiella viaggiava insieme a tante sorelline e fratellini, si era affezionata alla testa di una bimba… che non abbandonava mai…. Serenella era praticamente la sua bimba guida, per il progetto che Pidocchiella aveva in mente. Il progetto le era stato lasciato in eredità dalla sua trisnonna Regina Pidoccchiante de’ Garbante.

Pidocchiella aveva in mente… sc… sc… avvicinatevi bambine e bambini da zero a 178 anni e mezzo che Vi racconto….

Pidocchiella e i suoi fratellini seguivano la bimba guida ovunque… erano quasi quasi invisibili.

Se la bimba andava ai giardini pubblici Pidocchiella era felicissima… allertava i suoi fratelli e suonava i campanelli e cantava ritornelli: Fratellini pidocchielli tanti bimbi sono al parco ci dobbiamo salutare su altre teste dovrete saltare.!!!

Qui più teste dobbiamo occupare!!!

Pidocchiella e pidocchielli seguivano poi i bambini e le bambine in varie case, in varie scuole e convitti, così si estendevano sempre di più saltellando da una testa all’altra.

Pian pianino i pidocchielli e le pidocchielle silenziosamente occupavano le teste delle bambine e

dei bambini; giunti poi a scuola saltellavano sulle teste delle maestre, delle dirigenti scolastiche e dei dirigenti scolastici che, cominciavano a grattarsi la testa….

Certo saltellare e conquistare uno spazio da esplorare sulla testa di una dirigente era molto più positivo di quello di un dirigente. Insomma una cosa è la testa di una femmina e una cosa è la testa di un maschio… Dove ci sono più capelli c’è proprio più lavoro e più soddisfazione. Pidocchiella era molto orgogliosa di quanto era riuscita a fare! Anche quando riusciva ad entrare nelle case, nei convitti era più difficile per via di cuffie e

cappelloni indossati dalle suore.

I suoi fratellini e sorelline continuavano il compito che lei aveva insegnato loro che, poi era un compito facile, perché era nella loro natura.

Pidocchiella si ritrovò un giorno seguendo la sua bimba guida in un oratorio e fece così una grande scoperta… Nell’oratorio c’erano bambine e bambini, adolescenti ed adulti, insomma era veramente un buon campo per far crescere il suo popolo.

Pidocchiella girò intorno al campetto di calcio e fece l’occhiolino ai suoi fratellini… “andate e occupate le testoline”; poi si girò verso le sorelline e con un cenno della mano indicò le bambine che giocavano a fare il girotondo. L’occupazione era fatta. Ora altri pidocchielli e pidocchielle invadevano Garbatellandia. Le bambine ed i bambini baciavano nonne e nonni,

papà, mamma, zie, zii e il grande popolo dei pidocchielli e pidocchielle cresceva sempre più… Tutte e tutti a Garbatellandia cominciavano a grattarsi la testa. Era un prurito magico, perché serviva per svegliare le idee assopite, naturalmente se le idee albergavano dentro quelle teste.

Alcuni abitanti di Garbatella-Garbatellandia cominciarono a grattarsi la testa: “Come avete fatto ad arrivare fino qui!?.” Chiese uno che viaggiava ancora su un tram a cavallo e che, aveva ospitato i loro nonni della dinastia dei pidocchianti, quando era bambino. Lui ricordava come la nonna lo pettinasse con quel pettinino di osso con i dentini fitti fitti.

Pidocchiolla e la scuola magica

Uscì da un angolino della  scuola  magica  che, era stata frequentata da una infanzia altrettanto magica, un’antica pidocchiella amica del ranocchio Garbatellocchio.

Pidocchiolla uscì fuori con due bacchette magiche  

La tizia uscì fuori con due bacchette magiche di carta, ridendo a crepapelle e contorcendosi sulla pancia dalle risate disse “Intanto io sono una Pidocchiolla nun me vedete come so cicciotta! Ve vojo raccontà della corsa dei pidocchielli! Ma vi devo comunicare prima che….

E mentre parlava si senti una voce che diceva “Nooo, no…no… Pidocchiolla alle bambine ed ai bambini glielo devo dire io! Altrimenti potrebbero non capire, perché i pidocchielli sono poco conosciuti in zona, tu essendo ormai una Pidocchiolla le cose le sai, hai una certa età questi sono giovani!!! Io poi conobbi la tua trisnonna, tu hai conosciuto la mia? Erano altri tempi! La voce si interruppe chissà perché.

Pidocchiolla si grattò la testa e rispose: si mi sa che hai ragione, questi son giovani e non conoscono Garbatella Garbatellandia, meno male che sono arrivati al posto giusto dove c’è la vera storia. La storia dell’antico incantesimo, che però non tutti conoscono e quelli che sanno, poco ci credono e non tramandano, ma noi proseguiamo con il nostro obiettivo…

Dai Garbatellocchio dai la notizia…. Il periodo per narrare della convenzione ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è sempre giusto, poi adesso figuriamoci! Non tutti gli adulti sono attenti a questa convenzione in troppi non sanno neanche che esistono i e le Garanti nazionali e regionali a tutela delle giovani generazioni. La rigenerazione è possibile, ma bisogna far capire che nelle scuole ci devono essere più assistenti specialistiche e specialistici!!! E nelle scuole e nelle case computer e fibra ottica !

Garbatellocchio iniziò un po’ emozionato a parlare: Care bambine e bambini potete sentire solo la mia voce… mi è stato fatto un incantesimo… Fatasgallettata

e stregainvidiosa mi hanno reso invisibile! Sapete il perché? NOOOO!? Ora ve lo dico è accaduto tutto dopo che, si dopo che ebbene siiiii! Ho girato con una tv tedesca la storia della Garbatella-Garbatellandia…. L’incantesimo l’ha visto solo magofotografo. Un giorno pubblicheremo la foto dell’incantesimo che mi ha spiaccicato per terra. Fatagarbatella sa tutto, ma ha timore nel darvi la notizia, perché non tutti possono comprendere la morale delle favole!.

Intanto Pidocchiella con tutti i suoi fratellini   e sorelline continuavano ad invadere Garbatella- Garbatellandia per continuare a svegliare le idee per il centenario un po’ assopite… Certe idee russavano proprio ed era un peccato svegliarle, altre stanno andando in giro e la Supergarbatella le sta seguendo a modo suo, come sanno fare solo le fate scimmie.

A svegliare le idee ci aveva provato un giorno Fatapresunzione che però, era stata convinta da Fatainerzia a cambiare quartiere, dicendole un vecchio proverbio Facciamo il gioco dell’uva, ognuno a casa sua!”

Fatapresunzione non conoscendo la lunga storia della magica fontana, si era sgrugnata nel vero senso della parola, ubbidì a Fatainerzia e se ne tornò da dove era venuta.

Fatainerzia aveva un metodo veramente magico… stava lì immobile ed aspettava senza affaticarsi che

arrivassero nuove vicende. Infatti gli eventi andavano e venivano, tornavano e non tornavano e il mondo proseguiva come sempre per forza di inerzia.

Pidocchiella però era testarda e continuava con la sua ciurma di fratelline e sorellini ad invadere Garbatella- Garbatellandia. Pidocchiella voleva conquistare il più possibile, la sua intenzione era portare a vivere a Roma la sua amica Fataonestà. Fataonestà era stata costretta a nascondersi per i dispetti delle maghemagagne era indispensabile, ma quanti potevano capire la sua missione? Fataonestà si tramutava spesso per non farsi riconoscere, ora aveva le ali multicolori ed un visetto veramente simpatico

Accadde però che un giorno Pidocchiella si trovasse per caso alla metro. Pidocchiella della Garbatella non si era mai mossa dal suo quartiere, non aveva mai preso un mezzo pubblico pur occupando qualche altra testolina, prima di occupare quella della sua bimba guida.

La bimba guida andava con sua mamma a lasciare la letterina alla Befana a Piazza Navona. La mamma aveva detto alla piccola prendiamo la metro e scendiamo al Colosseo, così vedrai l’anfiteatro Flavio. La mamma continuava a parlare e Serenella era molto attenta a quanto le veniva spiegato: “Ci faremo una bella passeggiata, vedrai passeremo anche sotto al Campidoglio. Poi da piazza Venezia imboccheremo

via del Plebiscito e attraverseremo largo Argentina, gireremo a destra per Corso Rinascimento e finalmente arrivate a destinazione, potrai lasciare la letterina alla Befana.

Pidocchiella sentendo i programmi della mamma di bimba guida pidocchiellanamente fischiò. Subito arrivarono diversi fratellini e sorelline ai quali diede la notizia del viaggio in metro, raccomandò ai più anziani di continuare il lavoro a Garbatellandia. Poi chiese a dei volontari di saltellare sulla testa di bimba guida e di non muoversi, appena in metro si sarebbero dovuti sparpagliare per nuove teste da conquistare insieme a lei, sempre senza fare alcun fiato. L’ordine era che dovevano rimanere 5 volontari anziani e 10 volontari più giovani. Troppe idee dormivano e bisognava cercare di svegliarle e metterle in pratica.

Tutti ubbidirono. Alla fermata Roma-Colosseo appena si aprirono le porte del vagone saltellarono felici verso nuove conquiste. Si sarebbero dovuti rincontrare al posto dei raduni segreti , il giorno dopo il 31 dicembre con tutti i personaggi delle favole e delle fiabe del mondo.

Pidocchiella era molto curiosa e preoccupata di questa nuova avventura, perché bimba guida si grattava la testa e si chiedeva come mai, visto che lei e i volontari erano immobili, fosse arrivato un intruso sulla testa di Serenella?

Poi si tranquillizzò quando sentì la mamma dire “quando torniamo a casa facciamo una bella doccia e un bello shampoo!”

Pidocchiella ogni volta che la bimba si faceva la doccia e lo shampoo per sicurezza saltellava sul cuscino del cameretta e aspettava lì la bimba.

Salirono le scale e uscirono dalla grande porta e di fronte c’era lui “IL COLOSSEO”. La mamma di bimba guida disse ecco piccola questo è l’anfiteatro Flavio che tutti chiamano Colosseo, c’è un perché si chiami cosi. Qui venne messa una grossa statua di Nerone in bronzo, poi modificata con le sembianze del dio sole. La statua era chiamata “colosso” l’anfiteatro Flavio prese così il nome di Colosseo, questo luogo è il monumento di Roma più visitato dai turisti…!

Ascoltate bene disse Pidocchiella è importante conoscere la storia di Roma, fate un attimo di silenzio. La mamma di Serenella continuava a dire a sua figlia: “La costruzione del Colosseo iniziò sotto l’imperatore Vespasiano nel 70 d.C. e completato dal suo successore Tito nell’anno 80, subì molte modifiche in epoca Flavia e per questo venne chiamato Anfiteatro Flavio, misura 50 metri di altezza e 156 metri di lunghezza ed è stato costruito con calce e sabbia, gli archi sorreggevano la struttura che aveva 80 ingressi e 76 uscite per i cittadini comuni. L’anfiteatro Flavio o Colosseo era coperto da una copertura manovrabile per riparare dal sole gli spettatori.

L’Arena era in legno ricoperta di sabbia, i posti per gli spettatori erano riservati in ordine di importanza. Una balconata speciale era riservata all’imperatore.

Ho letto su un libro che il Colosseo aveva una capienza di circa 70.000 spettatori al di sotto dell’arena c’era l’ipogeo.

Sapete che cos’è l’ipogeo? Io l’ho studiato secoli fa!

Interruppe Pidocchiolla?

Che venne a sua volta interrotta da Pidocchiella che urlò: “Alzate gli occhi guardate!!”

Alzarono gli occhi tutti i pidocchielli e fecero oooh!! Oooh!! Pidocchiella continuò: “È leì è iniziato un nuovo viaggio nella storia di Garbatellandia!!!

Pidocchiolla fece finta di non sentire e ripetè. “Sapete allora cosa è un ipogeo?

Pidocchiella rispose. “È una costruzione sotterranea, portali a visitare il Colosseo, io devo andare!!

Ma dove devi andare? Vengo con te! fece la Pidocchiellarcobalena

Non puoi! rispose Pidocchiella TI HO RICONOSCIUTA SAI! Mi ero dimenticata dell’appuntamento che avevo, mi stanno cercando! Tu sei più utile a Pidocchiolla che non ti ha neanche riconosciuta!

Intanto il galeonemongolfiera piano piano si depositava proprio davanti al colosseo.

Pidocchiolla capì e disse: “tu vai vai… io porto i pidocchielli al colosseo così imparano un po’ di storia mi

aiuterà anche Pidocchiellarcobalena l’ho riconosciuta è sotto mentite spoglie! Pidocchiolla cominciò a raccontare: “Seguitemi, dovete sapere che l’arena ospitò gli spettacoli fino al sesto secolo, erano spettacoli violenti tra uomini e uomini, tra uomini e leoni. Tramite la galleria passavano i leoni ed a volte altri animali feroci che dovevano combattere con i gladiatori e i cristiani! Andiamo venite a vedere come è ora…. Tutti i pidocchielli si fermarono e non vollero seguirla, avevano paura che nel Colosseo ci fossero ancora i leoni

…Intanto, però Pidocchiella salutava e saliva sul galeonemongolfiera, dicendo… “Se hanno paura portali a visitare il Campidoglio! Io devo andare ci si vede al solito posto, al solito raduno del 31 dicembre e del 1 gennaio!” Pidocchiella salì sul galeonemongolfiera, poi si rivolse alla Pidocchiella arcobaleno e le disse. “Cara fata onestà accompagna Pidocchiolla in Campidoglio, io devo andare! Chissà dove mi porterà questo galeonemongolfiera!?”

Una voce dal galeonemongolfiera si rivolse a Pidocchiolla prima di ripartire e le suggerì: “Ricorda che Vespasiano è quello dei gabinetti, diceva che i soldi non hanno odore…. E che il Campidoglio fu salvato dalle oche! Qui a bordo ho l’oca bianca e la figlia, raccontagli anche del foro romano”.

Era la voce di Dario, il lupomannaro che aveva lasciato momentaneamente la scoletta, dove abitava

da quando era la casina di caccia del Serganti, l’amico dei Medici quelli di Firenze. Dario si era assentato per pilotare il galeonemongolfiera nel nuovo avventuroso viaggio fatato.

Intanto Pidocchiella si era seduta al suo posto numerato 18, dopo aver salutato tutte le viaggiatrici ed i viaggiatori, mentre il galeonemongolfiera riprendeva a sorvolare in lungo ed in largo su Roma dalla fontana Carlotta, sopra la scoletta, la scuolona, la chiesoletta, sopra al Quirinale e chissà dove era diretto

Nel frattempo…..

Pidocchiolla in Campidoglio

Pidocchiolla percorse saltellando di testa in testa insieme ai suoi aiutanti tutta la via dei Fori Imperiali, una pizzicatina di qua una pizzicatina di là e mostrò loro gli antichi resti dei Fori. Pidocchiola disse velocemente: “dovete sapere che il foro era il punto d’incontro ufficiale per i cittadini di tutti i territorio della Repubblica e dell’Impero; dove gli antichi romani partecipavano attivamente o come spettatori ai vari affari della loro comunità sia politica che amministrativa

Pidocchiolla vide un gruppo turisti, la guida parlava loro in inglese, capì che erano stranieri. I turisti erano

presi dalla narrazione della giovane guida, che non si accorsero dei viaggiatori e delle viaggiatrici che ad un comando di Pidocchiolla saltarono sulle loro teste. Tutti i pidocchielli e le pidocchielle si sentivano gratificati da questa inaspettata avventura, erano curiosi di questo viaggio.

I viaggiatori e le viaggiatrici cercavano di stimolare nuove idee quello era il loro compito, il loro intento di svegliare idee senza farsene accorgere. Così trasportati dai turisti Pidocchiolla ed i suoi addetti si ritrovarono sulla piazza del Campidoglio. Pidocchiolla fece un segno con una delle sue zampotte per farsi seguire e con lei tutti si posizionarono sulla statua di Minerva. Pidocchiolla iniziò a dire: “Non vi preoccupate questo è un posto dove avremo molto da lavorare è molto trafficato dentro e fuori, prima però dovete capire perché vi ho portato qui sulla testa di Minerva. Dovete sapere che questa statua è molto importante per quello che rappresenta, dopo salteremo anche sulla testa del cavallo, della civetta e dell’uomo che sta in sella al centro della piazza sapete come si chiama? Si chiama Marco Aurelio! Però prima che vi racconti la storia di queste due statue voglio fare l’appello vedere se ci siamo tutte e tutti, voi dovrete solo rispondermi “presente!”

L’appello iniziò così: “Pidocchiellina, presente! Pidocchieletta, presente! Pidocchiarina, presente! Pidocchieluccio, presente! Pidocchioletto, presente! Pidocchiell8, Pidocchiell8, Pidocchill88888,” ma

nessuno rispose. Pidocchiolla ripetè più volte il nome di Pidocchioll8, ma non ebbe alcuna risposta ed esclamò: “Oh mamma mia, si sarà perduto nel tragitto No! No! rispose Pidocchielletto: “Pidocchiell8 mi ha detto!”, Voi andate, andate pure, io seguo Serenella e la mamma! Sono o non sono le nostre guide? Eravamo partiti per andare a Piazza Navona per lasciare la letterina alla Befana non vi ricordate? Io vado poi vi racconto al prossimo raduno sulla testa della fontana

Carlotta.

Infatti Pidocchiell8 se ne stava andando in giro saltellando dalla testa della bimba guida a quella della mamma. Avevano percorso via dei Fori Imperiali, avevano attraversato Piazza Venezia imboccando via del Plebiscito ed erano arrivati a largo Argentina la mamma di Serenella stava dicendo: “fermiamoci qui figlia mia, voglio fare una sosta e farti vedere questi antichi scavi dove ora vivono i gatti”.

Questa un tempo era chiamata area Sacra, faceva parte dell’antica zona romana di Campo Marzio, un giorno ci veniamo e la giriamo tutta.

Ora Proseguiamo per Piazza Navona che un tempo veniva allagata e ci facevano le battaglie navali. L’idea era stata di Donna Olimpia Pamphili detta anche Pimpaccia. La prima volta che allagarono la piazza era il 1642, i nobili con le carrozze ci sfrecciavano dentro tra i vari schizzi e si divertivano molto.

Ora è diversa, ma andiamo a depositare questa letterina… Pidochioll8 era molto felice di quanto aveva ascoltato, certamente queste notizie storiche le avrebbe

raccontate al prossimo raduno.

Intantoilmondogiravaedipidocchiellielepidocchielle giravano insieme al mondo… e il galeonemongolfiera sorvolava sul Quirinale e su tutta Roma, mentre le amiche fate di Fatagarbatella facevano… magie segrete

Il viaggio fatato sul Galeonemongolfiera

Intanto Il Galeone mongolfiera aveva preso il nuovo volo, pilotato da Dario il lupo mannaro che, come abbiamo già detto aveva lasciato momentaneamente, dopo tanti anni la vecchia Casina di caccia dell’amico dei Medici certo Messer Seganti. Il Serganti aveva ordinato a Raffaello di dipingere la Madonna Giardiniera, che si trova ora a Parigi. Il lupo mannaro era un antico fantasma di quel luogo, dove approdavano da secoli storie e favole di Garbatellandia. Lui le teneva dentro una cartella che, poi chiudeva nella soffitta in un baule verde ed oro di proprietà di Caterina Sforza.

Il Galeone mongolfiera ebbe uno scossone, perché tanti personaggi di favole e storie si erano affollati solo in un

angolo. Così Dario fece un fischio-ululato, come sanno fare solo i lupi mannari e urlò: “sparpagliatevi nel modo giusto, perché altrimenti il viaggio che è in programma non sarà sereno! Fatagarbatella pensaci tu a metterli un po’ in ordine!” Fatagarbatella sorrise e disse: “Pidocchiella fai un po’ un giro tu insieme a magopinguino, io intanto parlo con Cenerentola e Biancaneve e il Piccolo Principe dobbiamo inventare un evento magico per la prossima giornata per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza! Visto che il covid ha modificato il mondo e bisogna anche scrivere nuove favole! Questo viaggio serve proprio per vivere nuove favole. Tra poco scoprirete quale è la meta che sappiamo soltanto io e il lupo mannaro.

Ora sì sta sorvolando la vecchia villa Nove maggio, guardate quell’aquilone magico! disse la volpe del Piccolo Principe sorridendo. Sì affiancò subito a fare da relatore invisibile Garbatellocchio: “Certamente ne so più di te cara volpe, sono nato anticristo a Garbatellandia ci vivo da sempre, da quando si chiamava colle della pace e la storia ho tenuto sempre d’occhio. Sono proprio conosciuto come il ranocchio che la storia tiene d’occhio, ho visto costruire tutto intorno da prima che ci fosse l’oratorio. Sono figlio dell’antica dinastia ranocchifera , qui un tempo c’era soltanto quella che adesso si chiama Casa dei bimbi, la piccola chiesa di Sant’Isidoro e Santa Eurosia. Inoltre la famosa villetta dovete sapere che era una torretta per controllare l’arrivo dei pirati, diedi io

Il galeonemongolfiera si depose delicatamente sopra ai vecchi scavi coperti di erba

l’allarme quando stavano arrivando i saraceni, perché pensate che si chiami Ricoldo da Montecroce(*) la piazza dove hanno messo la fontana Carlotta?”

Si fece avanti Pina la gallina dalle uova d’oro: “Va bbè… Va Beèè! coccodè coccodè un po’ di storia falla raccontare pure a me, visto che l’abbiamo scritta io e le mie amiche galline zampanuensi.

Intanto Il Galeone mongolfiera

scendeva lentamente su quel luogo dove un tempo venne sepolta, quella che ormai tutti chiamavano la strega della Garbatella. Non era detto però che fosse una strega… anzi… lei era…

Il galeonemongolfiera si depose delicatamente sopra ai vecchi scavi coperti di erba da dove spuntavano nuove pratoline, alcune farfalle multicolori che svolazzarono intorno per salutare tutte le naviganti e tutti i navigatori, mentre due lumachine lasciavano la loro scia magica per essere seguite e far conoscere loro la decima musa…

E la favola continua….                         

Note (*) Ricoldo da Montecroce nacque a Firenze nel 1242 fu un esploratore e missionario che scrisse il libro “i saraceni” e tornò nella sua terra per la nascita del primo Giubileo del 22 febbraio 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII, nato ad Anagni nel 1230.

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Il galeonemongolfiera sorvolava anche sull’antica torre                                                                                                                  Il galeonemongolfiera continua a sorvolare su Roma

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La Signora Garbatella ci guarda dall’alto da piazza Geremia Bonomelli

Il galeonemongolfiera sorvolò la signora Garbatella

La favola continua con:

“La decima musa e la fontana Carlotta”

www.garbatella.org www.centenariogarbatella.it

 Fatagarbatella

 Centenario Garbatella fatagarbatella@gmail.com

Garbatellocchio… che la storia tiene d’occhio, ci racconta la rivolta di Fatagarbatella per l’ambiente

(le canzoncine) il mondo cambierà, l’amore vincerà, una Fata arriverà…

(le canzoncine) Piazza Brin…

l’attore Luciano Roffi alias MagoRoffinski ci racconta la nascita del quartiere e della storica fontana della Carlotta…

Babbo Natale incontra Fatagarbatella e… piovono favole

il presepe fatato a Garbatella di Dante Pica