una fontana magica…

c’era una volta… un architetto, un pittore e un musicista…

la fontana Carlotta

ferragosto 2016 Luciano Roffi racconta la favola di Carlo e Carlotta

C’è sempre un perché. Nulla succede a caso.

di Giovanna Mirella Arcidiacono (alias Fatagarbatella )

E’ una lunga storia… infatti  un tempo non c’erano i frigoriferi e l’estate si andava a prendere l’acqua fresca proprio alla fontana Carlotta. Noi ragazzine e pure gli adulti  non ci eravamo mai fatte certe domande.

Si diceva andiamo a bere da Carlotta, andiamo a prendere l’acqua da Carlotta per noi era normale…Che bello se ci ripenso per noi era tutto normale, pure che la fontana si chiamasse Carlotta.

la fontana Carlotta in una foto di Marco Rocchi

Solo verso la fine degli anni 80 è iniziata la mia ricerca,  un po’ per un curioso affetto ed un po’ per un pensiero politico che, però si è subito ridimensionato.

 Ridimensionato nel senso che capii subito o quasi che non ero adatta a fare politica in un partito, però sentii il bisogno di difendere Carlotta e le mie radici, capire il perché di quel nome.

 Proprio perché da piccola l’estate andavo a prendere l’acqua alla fontana Carlotta…e perché mio nonno e mia nonna erano arrivati al lotto li vicino  nel 1926…. Mio nonno Adalberto  invece la politica l’aveva fatta  per un po’, infatti era morto nel 1941. A casa di mia nonna Clementina, al lotto 31 , c’era il bastone di nonno . Il bastone da passeggio  aveva  il manico d’argento e all’interno era  vuoto , nonno  lo riempiva di ghiaia. Lui lo usava come una buona  arma di difesa, quando volevano acchiapparlo per fargli bere l’olio di ricino.

E siccome c’è sempre un perché e nulla succede a caso.

Perché mio padre quell’ 8 settembre del 1943 sì rifugiò proprio vicino alla fontana Carlotta, li al secondo piano ?  E lì conobbe mia madre che gli diede i vestito di suo fratello Elio?

Elio aveva 21 anni faceva il servizio militare e dalla Grecia era stato portato  al campo di lavoro, lo chiamavano Gandhy,  perché era magro e portava gli occhialetti .

 Quel giorno quell’8 settembre del 1943  andare vestiti da carabiniere non era consigliabile. Insomma per me Carlotta era ed è tutelare  affondare le radici .Se quel giorno mio padre fosse stato catturato forse non ci sarei stata io  a scrivere  questa bella storia di “Carlotta”

Quella fontana tanto amata non solo da me  è stata fatta mettere li da Innocenzo Sabbatini (leggetevi  il quaderno nr. 1 di Moby Dick del gruppo del tavolo storico  dove narro  proprio di Carlotta e non solo)

Così quel settembre del 1989,  pensai che Carlotta era ridotta proprio male!

 Qualche anno prima la squadra di calcio della Roma aveva vinto lo scudetto e qualcuno l’ aveva  dipinta giallo rossa.

Mi candidai come indipendente , anzi mi candidò il papà di una compagna di scuola di mia figlia e fui la prima dei non eletti, dietro a quattro consiglieri che si riconfermavano . Ma quello che mi ero ormai messa in testa dovevo farlo, perciò era arrivato il momento di far restaurare  “Carlotta”. Iniziai a fare incontri culturali a casa mia e a casa di amiche parlando di varie cose dove infilavo dentro sempre la fontana. Poi con i miei fratelli fondammo l’associazione IL TEMPO RITROVATO con il benestare di nostra madre che ci aiutò finanziariamente per il notaio.

In qualità di presidente dell’associazione scrissi una lettera al novello sindaco e al novello assessore alla cultura del Comune di Roma.

Grazie a mio fratello Adalberto venni in contatto con la direttrice della Richard Ginori di Firenze e con il direttore della Richard Ginori di Roma che all’epoca si trovava a via del Tritone. Ci capimmo quasi subito e grazie a loro feci conoscere Carlotta  in tutti i negozi d’Italia della Richard Ginori.

Mio fratello Romolo anni prima mi aveva fotografato vicino alla fontana , avevo dato la fotografia al giornale della circoscrizione dove abito, comprandomi uno spazio pubblicitario dove descrivevo quanto mi impegnavo a fare se fossi stata eletta. Confidai a Carlotta su quanto volevo realizzare. (Restauro  ed eventi culturali in quella piazzetta e sulla scalinata. La scalinata   che finisce  in Piazza Sapeto proprio dove Emmer aveva girato quel film dove aveva scelto Renato Salvatori invece di Maurizio Arena.

Ogni negozio d’Italia della Richard Ginori e i suoi clienti ricevettero un semplice calendario di una pagina con il disegno della fontana fatto da Rossana Bartolozzi, una mia semplice poesia e  la lettera del direttore della Richard Ginori di Roma che accompagnava il progetto del Tempo Ritrovato “ “Bentornata Italia Antica Salviamo i nostri gioielli.”

calendario dell’Associazione Il Tempo Ritrovato 1994

Qualche tempo dopo accompagnando la mia amica pittrice Rossana Bartolozzi in un grande negozio di cornici, Rossana  mi presentò Carlo Acciari. Il pittore che dipingeva Carlotta da sempre, dai banchi della scuola  elementare della Garbatella Michele Bianchi  (dopo la guerra cambia nome in Cesare Battisti). Carlo esponeva Carlotta  nelle sue mostre a via Margutta,  perché era uno dei primissimi artisti che aveva aderito all’associazione  dei Cento pittori di via Margutta.

CARLO ACCIARI e Fatagarbatella giocano nello studio foto di Marta.

L’inizio della nostra conoscenza fu un po’ burrascosa , ma poi diventammo grandi amici e sono felice di essere riuscita a dedicargli proprio sulla scalinata una bella targa ricordo, donataci dalla ditta di Paolo Lorenzetti .

la targa a Carlo Acciari

 Nel frattempo la Richard-Ginori era disposta a restaurare Carlotta,  ma magicamente nel 1998 sì mosse il Comune di Roma. La fontana venne restaurata e l’inaugurazione avvenne il 23 luglio 1998 nel frattempo avevo saputo che anche Momo Pertica era interessato a fare restaurare Carlotta e lo incontrai in un bar di Testaccio ,ci scambiammo alcune opinioni , su quello che si poteva fare in futuro.  Purtroppo morì dopo poco tempo l’inaugurazione del restauro. Iniziai così  a fare iniziative insieme alla Circoscrizione  sulla scalinata proprio in occasione della deposizione da parte del Comune di Roma  della targa in sua memoria.

Quando in Piazza Sapeto stavano girando “Le ragazze di Piazza di Spagna” , mi ci portò mio padre, in quei giorni era nato mio fratello Adalberto , una volta si nasceva in casa.

 Mio padre  con la scusa della bambina disse superggiù “porto la pupa a vedere gli attori, poi prendo l’acqua fresca da Carlotta !” Ma la verità era che voleva vedere Lucia Bose di persona, ma una ragazzina di tre anni che ne poteva capire a quei tempi di voler vedere gli attori?, Mica c’era la televisione i ragazzini  di quei tempi non erano come quelli di oggi. . Tant’è che poi col passare del tempo, quando nacque  Romolo, l’altro mio fratello,  ricordo che  mi fece delle foto su un’altra scalinata vicino ad un’altra fontana. Venne un suo amico fotografo dell’ANSA  a immortalare me e mio fratello. Mio padre in quell’occasione  mi chiamava per farmi sorridere “Signora Lucia Bosè!” Le doveva essere rimasta proprio impressa nella mente.

 Dopo questo racconto della mia infanzia,  si può forse capire, perché io mi sia data tanto da fare per tutelare quell’angolino magico della Garbatella . La Garbatella tanto bistrattata un tempo è tanto ricercata ora! Così visto che ci voleva molto per farla restaurare, non in soldi ma in burocrazia, chiesi al mio amico Enzo Ventre che scriveva canzoni per Enzo Arbore, Umberto Bindi, Gino Paoli e tanti altri le chiesi se mi scriveva una canzone per Carlotta.

ENZO VENTRE

 Enzo mi scrisse “una voce di Roma “ che venne cantata da  un amico di quei tempi all’inaugurazione del restauro, poi venne tramutata in dilaletto romano e partecipò al Nuovo Festival della canzone romana nel 2000 e arrivò quinta.

Enzo nel 1995 quella canzone me l’aveva “cucita  proprio addosso” , e  me ne scrisse più di una!

Ogni tanto le tiriamo fuori queste canzoni dedicate allo storico quartiere  solo quando organizzo  incontri culturali come il Premio Fantasia della Garbatella  proprio in onore a Carlo Acciari ed Enzo Ventre.

Carlotta però è la protagonista indiscussa nelle mie fiabe dove vanno a bere tutti i personaggi delle fiabe di un tempo e quelle che scrivo io

la copertina del Calendario Almanacco 2019 di Fatagarbatella

 E la storia continua   

Occorre tutelare i nostri gioielli…

di Massimo Tiezzi (alias MagoAggiustatore )

il nostro Bel Paese è stracolmo di piccoli gioielli, credo che sia dovere di tutti noi cercare di preservali per le future generazioni… per questo motivo sono contento quando vedo che associazioni di volontariato e singoli cittadini sollecitano l’amministrazione pubblica e gli organi competenti per salvaguardare le opere pubbliche…

La Fontana Carlotta   necessita di un restauro adeguato, nel febbraio 2019 è stato fatto qualcosa ma spero si tratti solo di un primo piccolo intervento di maquillage provvisorio in attesa di un vero restauro…

la fontana Carlotta il 4 febbraio 2019
la fontana Carlotta il 5 febbraio 2019