Un ponte che parla in silenzio, ma a volte quel ponte urla urla due soli nomi…per non … dimenticare …la storia non puoi… puoi cambiare …io non c’ero… ma loro si…io pero’ ero sul ponte quel giorno che nuove generazioni con la scuola lo attraversavano ed altre gli ex bagni occupavano lei li ha raccontati i suoi anni rubati quei fogli Carla (*) me li ha regalati ed io a modo mio sul ve le racconterò
ponte Settimia Spizzichino e i ragazzi
(*) Carla Di Veroli Esponente della comunità ebraica di Roma, è stata anche assessora in VIII municipio e sotto la consiliatura Marino anche delegata alla Memoria
Il comitato delle fate con il messaggio “dalle garbatellane alle iraniane” partecipa alla manifestazione contro ogni tipo di violenza insieme non abbiamo paura promossa da “Una volta per tutte”.
Roma – Parco Rosaria Lopez 29 settembre 2022
25 novembre 1999 noi c’eravamo
Il comitato delle fate è composto da tre associazioni Il Tempo Ritrovato nato a Garbatella 32 anni fa, il Movimento Italiano Casalinghe Roma donne attive in famiglia e in società che quest’anno compie 40 anni e la Cultura del Cuore nata 10 anni fa nel quartiere San Paolo .
Le prime due associazioni facenti parte della Consulta delle associazioni femminili della Regione Lazio il 25 novembre 1999 diedero vita a “Violenza sulle donne tolleranza zero” presso il Parlamento Europeo come da depliant allegato
Di seguito alcune foto della delegazione del comitato
manifestazione piazza biffi 3 ottobre 2022
La manifestazione si svolgerà tra le strade del quartiere storico e si avrà l’occasione di conoscere anche un po’ della sua toponomastica.
Ma chi era Eugenio Biffi ? Era nato a Milano 22 dicembre 1829; i genitori erano i proprietari del famoso caffè Biffi. Partecipò alle Cinque giornate di Milano; divenne sacerdote nel 1853. Nel 1856 fu inviato dalla S. Sede a Cartagena nella Colombia.
Il resto ve lo potrà narrare durante la manifestazione Fatagarbatella
Fatagarbatella deposita la ciocca della solidarietà per me donne iraniane nella bacheca del Maxi di Roma
Sono passati vent’anni da quel giorno che la chiesa celebra San Francesco d’Assisi ed il Municipio VIII si definisce MUNICIPIO DELLA MEMORIA correva l’anno 2002. L’associazione Il Tempo Ritrovato documenta quel giorno con alcune foto perchè :
“ chi si conosce si riconosce “
Il 18 agosto 2002 eravamo a Cinema novanta sul parco di sinistra di Piazza Benedetto Brin che ancora non aveva un nome e l’associazione chiedeva di dedicarlo a Maurizio Arena per la sua storia e breve vita di garbatellano famoso. Chiedevamo già da tempo di apporre una targa in suo ricordo a Via della Garbatella 24 dove era nato e finalmente dopo varie commissioni l’approvazione arrivò e si promosse quell’evento qui di seguito narrato in foto.
18 agosto 2002 cinema novanta
4 ottobre 2002 Garbatella per Maurizio Arena, figlio ed orgoglio della Garbatella
4 ottobre 2002 Alberto Segarelli, Enzo Staiola, Franco Foschi
4 ottobre 2002 Di Benedetto, Smeriglio, Di Veroli, Bonessio
4 ottobre 2002 la sorella e le amiche
4 ottobre 2002 la banda e la gente per Maurizio
4 ottobre 2002 Fatagarbatella con le bambine e i bambini
Dalla lettura fatta due anni fa durante il lockdown e che fa parte del libro scritto nel 2002 Garbatella: La storia è donna.
Sono passati 20 anni quel giorno che andai a casa di Rossana a prendere appunti, come dico nella lettura e come scrissi …era il 16 agosto 2002. Venti anni dopo il 16 agosto 2022 l’ultimo saluto alla chiesa di San Francesco Saverio, quella frequentata nel 1946 da Karol Wojtyla. In quella stessa chiesa nel 1979 ci furono anche i funerali di suo fratello Maurizio Di Lorenzo in arte Maurizio Arena.
Grazie a a Francesco Piastra per i suoi mini video che ricordano l’amica Rossana quando lascia la casa dove è nata e morta.
I funerali di Rossanda Di Lorenzo (filmati di Francesco Piastra)
Rossana ha prestato il suo volto e la sua arte per difendere le radici storiche del quartiere e la sua semplice gente come personaggio di Sora Garbatella.
Rossana Di Lorenzo con Fatagarbatella
Circa quattro anni fa realizzammo un progetto con le due associazioni Il Tempo Ritrovato e Cara Garbatella e grazie a Giancarlo Proietti abbiamo fatto felice Rossana raccontando la sua vita cinematografica, come sarà fatto il 5 settembre 2022 in Visionaria a villetta con il nipote Giamaurizio figlio del fratello Maurizio.
Jean Maurizio Di Lorenzo
In seguito metteremo altri racconti che fanno Storia di una Garbatella che va sempre più scomparendo
alcune foto con Rosana Di Lorenzo dagli archivi di Fatagarbatella
Correva l’anno 2000 Piazza Brin cinema novanta Rossana Di Lorenzo ed Enzo Ventre autore della ballata Ciao Maurizio dedicata a Maurizio Arena
Premio fantasia di Garbatella 2005 in occasione del Gemellaggio della Garbatella di Roma e Garbatella di Cerveteri …chi si conosce si riconosceQui siamo ad una iniziativa in Confindustria con la nipote del manatma Gandhi
8 settembre 2001 Piazza Caterina Sforza evento le strade delle donne Rossana di Lorenzo con dottore Carlo Acciari e ha dipinto la Garbatella per più di 60 anni
Qui siamo nello storico locale di via Roberto de Nobili e brindiamo con il vino della Sora Garbatella per gli 84 anni dalla posa della prima pietra del quartiere
23 luglio 2022 piazza Ricoldo da Montecroce ore 19.00.
Il 23 luglio 1998 venne restaurata la fontana simbolo dello storico quartiere Garbatella, dopo cinque anni di ripetute sollecitazioni alle istituzioni. Come dice un verso della canzone dedicata da Enzo Ventre a Carlotta così si chiama la fontana “c’è una voce di Roma che canta dentro l’acqua di una fontana…che voi il tempo invecchia pure la vita, meno male mai la storia” Questi versi accompagneranno l’incontro promosso da Mirella Arcidiacono alias Fatagarbatella presidente dell’associazione Il Tempo Ritrovato per ricordare quante iniziative dal restauro ai giorni d’oggi. A molti eventi partecipò Carla Di Veroli assessora alla cultura scomparsa prematuramente il 19 agosto 2021. Ecco Carla che fa i tre famosi sorsi fatati da Carlotta che fanno realizzare tre desideri.
a cura di Giovanna Mirella Arcidiacono Un gruppetto di donne nate alla Garbatella si è dato appuntamento l’8 marzo 2022 alle ore 17.00 a piazza Ricoldo da Montecroce davanti alla fontana “Carlotta” e si racconta nei lotti dove la cicogna le ha portate….
la fontana Carlotta
Già perchè un tempo si nasceva in casa! Si facevano bollire fiaschi spagliati dentro grandi pentoloni e si partoriva sul letto dove molto probabilmente si era state concepite…Chissà se la levatrice arrivava come nella serie dei films di De Sica “Pane amore e gelosia”, comunque intorno alla partoriente era tutta una festa …La sora Clementina una delle infermiere diplomate della Garbatella di solito veniva chiamata anche lei oltre alla levatrice per assistere e a volte era pronta a foderare con ovatta “termogène” o pezze di lana una scatola delle scarpe o qualcosa di simile per mettere la neonata od il neonato dentro a mò di incubatrice, se la creatura nasceva prematura, poi si aspettava il pediatra. I ginecologi forse esistevano ma a Garbatella personalmente non ne ho sentito parlare forse solo se c’era qualche aborto spontaneo se poi era spontaneo…(parlo di quando non c’era ancora la legge).
Elisabetta Di Rienzo
L’idea di raccontarci risale a molti anni fa come ho già scritto nel 2002 nel libro GARBATELLA: La storia è donna, presentato il 18 febbraio 2003 presso l’oratorio di San Filippo Neri con la prefazione di Maria Rita Parsi, c’era il presidente della Circoscrizione Massimiliano Smeriglio, Rossana Di Lorenzo moglie in alcuni film di Alberto Sordi, Enzo Staiola, Giorgio Onorato e la data è scritta sulla lavagna alle nostre spalle…
c’era una volta una mimosa nel Municipio 11 diventato poi Municipio 8
L’idea si è arricchita di altri venti anni di storie vere vissute dalle donne dello storico quartiere. Pertanto visti i vari cambiamenti avvenuti e noi siamo rimaste nell’anima le stesse solo con qualche chilo e ruga in più, abbiamo deciso che l’8 marzo 2022 apre un nuovo percorso storico dopo la pandemia ed i venti di guerra che soffiano sull’Europa e siamo intenzionate a portare in giro per i lotti non solo i racconti della mimosa, come nacque questo simbolo come e perché si scelse proprio l’8 marzo per celebrare la Giornata Internazionale delle Donne che è bene ricordare è “una celebrazione”, non una festa. Se però a qualcuna fa bene raccontarsi davanti ad una pizza con le alici l’importante essere serene e felici.
Noi donne della Garbatella saremo in giro per i lotti e lottiamo per raccontare noi la nostra storia e pianteremo un albero di mimosa al lotto dove vivevano Enrica Zarfati ed Emma Di Porto deportate al campo di concentramento la prima tornò e raccontò anche di Emma che non tornò…La locandina riporta alla fine dei nomi una freccia che indica che…la storia della mimosa continua ed ha un significato di luce ed il polline libero vola dove vuole come le cicogne che andavano a bere alla fontana Carlotta nella favola di Fatagarbatella letta per i 102 anni del quartiere in alcune scuole con la mascotte dei Garbasorci8tti e garbasorci8tte disegnate sul cartone per sensibilizzare sull’arte del riciclo, ma questa è un’altra storia che poi Vi racconterò…
di Giovanna Mirella Arcidiacono presidente dell’Associazione Culturale Il Tempo Ritrovato
La pandemia è arrivata proprio nel centenario della Garbatella E’ da qui che parte la mia riflessione a mente fresca.
Mia nonna Clementina mi diceva che dovevo studiare e ripassare le lezioni a mente fresca, cioè di svegliarmi un po’ prima la mattina quando avevo l’interrogazione e ripassare la lezione “a mente fresca”.
A mio avviso la vita è una scuola con tante lezioni di vita.
Fatalità tutto si è fermato alla Garbatella l’otto marzo 2020, proprio il giorno del compleanno di Padre Guido arrivato nel quartiere nel 1952 da Milano.
Mia nonna Clementina veniva dagli sgomberi di via dei Pettinari insieme a mio nonno Adalberto, anche mio fratello si chiamava Adalberto come il padre di mia madre ed era nato nel 1952 proprio quando era arrivato Padre Guido.
Le tradizioni romane di solito fanno rinnovare il nome dei morti mentre in Sicilia è diverso, mio padre nato a Messina aveva altre tradizioni, lì si rinnova il nome anche dei vivi infatti mio fratello Romolo nato nel 1956 porta il nome del mio nonno cantante siciliano che quando nacque il mio secondo fratello mio nonno era vivo e vegeto. Pure io porto come primo nome quello di mia nonna siciliana, ma mia madre da buona trasteverina mi ha sempre chiamata con il secondo nome “Mirella” e poi all’anagrafe il terzo è quello della mia bisnonna romana, ma queste cose ve le narrerò in seguito “A MENTE FRESCA”
Mio padre aveva incontrato mia madre quel famoso 8 settembre del 43 al lotto 31 a Garbatella, mentre fuggiva dai tedeschi visto che era un carabiniere che non aderiva alla Repubblica di Salò.
Ora pensando ai 102 anni della Garbatella, cioè ai 102 anni dalla posa della prima pietra da parte di quel Re che poco dopo firmò le leggi razziali, il pensiero mi vola a questi 102 anni e ciò che è avvenuto pochi giorni fa. Io scorso 21 gennaio alla Garbatella ho partecipato alla posa di quattro pietre d’inciampo, convinta che fossero solo per gli ebrei non tornati dai campi di concentramento.; invece non è così come ci ha spiegato la rappresentante dell’associazione “Arte in Memoria”. Strada facendo molte cose mi sono più chiare e c’è proprio sempre da imparare. Sono stata a Via Percoto, all’albergo rosso ed ho assistito alla deposizione della pietra d’inciampo di Enrico Mancini io conoscevo suo figlio Riccardo.
Riccardo quel bambino che aspettava il ritorno dal lavoro del papà seduto sulle scale. Quando vedeva entrare il papà dal cancello gli correva incontro ed il papà lo prendeva in braccio e lo faceva roteare dicendogli : ”Sei il più bel bambino d’Europa”! L’emozione è stata sentir parlare Iacopo il nipote, figlio di un deputato europeo della Garbatella, lì che ho sentito in gola e negli occhi umidi che veramente siamo il municipio della memoria.
Mi sono resa conto che ho fatto bene a me prima di tutto, si proprio a me ad andare nelle scuole materne a narrare la favola di Garbatella – Garbatellandia che, mi frullava e continua a frullarmi nella testa. Infatti mi sono ricordata di quel giorno che vidi per la prima volta Iacopo alla scuola materna dove erano andati anche i miei fratelli, sto parlando della Coccinella inserita nel plesso della scuola Cesare Battisti. La scuola conosciuta dal pubblico televisivo per la fiction dei Cesaroni, una fiction che mi dava un fastidio! Non ne parliamo poi adesso che ci sono pure i pupazzetti della Lego!
Quella fiction non c’entrava nulla sulla vita reale del quartiere, ancora porta strascichi turisti, infatti cercano i luoghi dei Cesaroni, ma poco interessa sapere che la scuola non si chiama Ugo Foscolo (la media stava a Portico d’Ottavia e l’ho frequentata io, ora è scuola ebraica, perché è all’interno del ghetto) ma Cesare Battisti e poco interessa sapere chi era Cesare Battisti.. …non parliamo poi della bottiglieria della fiction che ora chiamano bar ed è un punto di riferimento dell’AS Roma, invece un tempo c’era un Cesare con sua moglie Lina erano fornai e tutto li intorno profumava di pane
La memoria, la cultura, la sensibilità e la curiosità di approfondire naturalmente passano anche secondo il cibo della mente che abbiamo ricevuto sia dei genitori che dalla scuola e da quello che ci circonda.
Dopo la pietra d’inciampo a via Percoto siamo andati al lotto dove sono nata, a destra guardando la famosa fontana “Carlotta” e li è stata posta la pietra d’inciampo per Emma Di Porto.
La storia di Emma l’avevo conosciuta tramite il racconto Enrica Zarfati per lei anni fa è stata posta una piccola targa sul muro del palazzo dove viveva sia lei che Emma. Ora in bella vista sulla facciata del palazzo dove vivevano le due donne c’è un murale dedicato ad Alvaro Amici, cantante di canzoni e stornelli romani che viveva tre palazzi più su. Nei miei racconti dico che ora lui canta una serenata alle due ragazze di un tempo. Anche lì ho avuto una grande emozione, perché hanno parlato due ragazze ed un ragazzo della scuola Alessandra Macinghi Strozzi, mi sono avvicinata alle due ragazze e le ho chiesto se conoscevano la storia dell’eccidio donne del Ponte di Ferro. Non la conoscevano e allora ho detto loro che se volevano conoscerla, potevo presentarle un uomo di 90 anni e nonostante l’età è lucidissimo, Fulvio vide quelle donne morte . Lui quel 7 aprile del 1944 era un bambino di circa 12 anni ed era andato a prendere la farina , perché sua madre le aveva detto che c’era la possibilità di avere farina gratis. Infatti c’era stato un assalto al mulino Biondi, ma Fulvio trovò le camionette dei soldati tedeschi che gli sbarrarono la strada. Sul greto del Tevere quel ragazzino della Garbatella vide le dieci donne assassinate. Fulvio ha anche rilasciato una interessante intervista proprio sul quel ponte alla trasmissione “Chi l’ha Visto” .
Mentre sto parlando con loro le due studentesse alle quali ho regalato una delle mie bacchette, dico :” non fatevele vedere se no qualcuno può dire che Fatagarbatella sta sempre in mezzo!” Loro le giovani studentesse molto sveglie stanno subito al gioco, la bacchetta se la mettono sotto la giacca nel mentre sento la voce di una donna che riconosco e mi dice scherzando :” Oh lascia stare mia figlia ! Le fatalità! Lei è una ex consigliera del municipio ed una delle due donne politiche con le quali mi incontravo a l’ora di pranzo in municipio per costruire la storia al femminile e proprio con loro ho cominciato a portare dei fiori al ponte di ferro al monumento delle dieci donne assassinate sul ponte di ferro. La mamma di una delle ragazze è anche la moglie di un ex vice presidente del nostro municipio. Certi incontri per me sono utilissimi ed importanti per captare cosa devo continuare a fare come associazione. TRASMETTERE STORIA e sensibilizzare in vari modi. Mi sono chiesta come mai quella studentessa non sa questa storia è come mai non lo sa neanche la professoressa? E come mai se io ho presentato Fulvio Carnevali all’assessora alla scuola già nel 2017 ??? Perché non è stato coinvolto quando hanno fatto il video con la scuola Rossellini, oltre tutto Fulvio Carnevali ha lavorato per più di cinquant’anni alla Titanus troppe cose potrebbe ancora trasmettere alla cara RIGENERAZIONE.
Non mi sono data risposte, ho solo pensato che poi c’è stato lo studente Nathan che ha letto la storia di nonna Emma e…Ho ricordato che una decina di anni prima con Nathan, sua mamma, i suoi due fratelli e sua sorella erano seduti proprio sul muretto dove stavamo assistendo alla posa della pietra d’inciampo .
Dieci anni prima stavamo celebrando nel giorno della festa per la cultura il premio “Mamma Garbatella 2012” …
…ed Enrica aveva mostrato quel numero marchiato sul braccio.
Enrica Zarfati mostra il numero marchiato sul suo braccio
Poi il 27 sono stata alla giornata della memoria al ponte Settimia Spizzichino voluto fermamente da Carla di Veroli una delle due donne con le quali andavo al monumento al ponte di ferro o dell’Industria, quello che ha preso fuoco poco tempo fa. Il 27 gennaio al ponte Settimia Spizzichino erano presenti le scuole, so che volevano chiamarlo Ponte Pasolini ma Carla si era impuntata ed imposta fermamente. E meno male che abbiamo quel ponte che comunica e parla a chi sa e vuole sentire. Il ponte dalla Circonvallazione Ostiense a destra porta a Garbatella, di fronte porta alla Via Cristoforo Colombo e sulla sinistra si trova la chiesa di Santa Galla cioè una chiesa dedicata ad una Santa, in pochi sanno che è la protettrice delle donne malate al seno. A sinistra del ponte si va verso Via Pellegrino Matteucci, perché se non c’era il ponte che Circonvallazione vera avremmo avuto ? Una circonvallazione che risponde al nome di circonvallazione deve avere un ponte ? Io vidi il progetto su delle vecchie carte che, mi fece vedere il “pasticcere magico” alias Enzo Gori ed era un progetto se ben ricordo del 1934.
Perciò pensando al centenario della Garbatella + due cioè non più Garbatella 100, ma Garbatella 102 c’è molto ancora da scoprire e da scrivere e da imparare. Al ponte Settimia Spizzichino è stata ricordata Carla di Veroli e io ho ancora nelle mie orecchie quando parlavamo ridendo allegramente o discutendo animatamente se non eravamo d’accordo su come proseguire sulle varie iniziative culturali. C’è poi quella domanda che Carla si faceva e che cominciava sempre cosi:” io vorrei saperecome quella fa ad essere….ecc…ecc..” Fatalità quella domanda che lei si faceva era lì presente sul ponte ed io ho cominciato a pensare che dovrò approfondire su quella sua domanda e che lei mi aiuterà dall’aldilà, ora che è nella verità dal paradiso e che mi aiuterà e mi manderà dei segnali come quello del 27 gennaio 2022 . Dopo l’iniziativa commemorativa sono andata con Rina Perugia e Rita Ciaralli alla pietra d’inciampo che era stata messa l’anno prima, in ricordo di Fortunata Perugia zia di Rina. Rina non ha mai conosciuto sua zia Fortunata, ma ne aveva sentito tanto parlare da suo nonno e da suo padre . La pietra di inciampo secondo Rina era stata rovinata volontariamente da qualcuno, avevo sollecitato ed erano stati fatti più sopralluoghi da persone interessate alla storia della Garbatella, c’era andata anche la assessora alla cultura, il presidente del municipio Amedeo Ciaccheri mi aveva ripetuto fino al giorno prima che era solo sporca, era stato anche attivato il servizio tecnico. Come dico e scrivo sempre nella mie favole fata burocrazia è sempre troppo lenta… Rina insisteva che li c’era stato buttato l’acido e anche qualche altra persona era convinta di questo… Bla…bla..bla..come mi diceva il mio amico Enzo Ventre il blablaismo c’è stato in tutte le epoche e l’unica cosa da fare è verificare, agire.
Rina Perugia nipote di Fortunata Perugia con Mirella Arcidiacono
Cosi con l’antica magia che avevo visto fin da bambina grazie a quel magico prodotto dentro una bottiglietta verde e rossa con scritto sopra “ sidol” e uno straccetto la pietra di inciampo di Fortunata Perugia è tornata a splendere grazie all’olio di gomito di Rita Ciaralli e alla mia documentazione in diretta facebook.
primadopo
Proprio da qui è partito il piccolo gruppo Donne educatrici alla pace, un’idea che mi è tornata in mente per quella fiaccolata di pace da me organizzata il 10 ottobre 2001, era appena passato un mese meno un giorno dalle torri gemelle di New York.
fiaccolata del 10 0ttobre 2001
Quella frase l’avevo sentita da Karol, quel catechista del 1946 presso la chiesa di San Francesco Saverio alla Garbatella, che ci tornò nella sua prima uscita da Vicario di Roma il 3 dicembre 1978, il 3 dicembre la chiesa ricorda San Francesco Saverio
Donne educatrici alla pace… per educare alla pace dobbiamo vivere in pace , ma come educare alla Pace sapendo che non c’è nessuna guerra giusta? Rina aveva avuto paura, tanta paura della guerra e delle deportazioni, la risposta mi arriva dalla atavica paura di Rina bambina di quattro anni, ora però era una paura infondata che ci appare proprio dalla pietra di inciampo di sua zia. Infatti ho detto a Rina:” Visto era solo sporca, nessuno ha fatto atti vandalici era solo unatua paura!” E lei mi ha risposto:” quella paura mi è rimasta dentro per quello che ho vissuto quella notte del 16 ottobre del 44 quando Don Bianchi mi prese per mano insieme a mio fratello in quella notte di pioggia sotto a quell’ ombrello che lui diceva essere grande come la cupola di San Pietro. Don Bianchi ci portò in salvo dalle suore del Bambino Gesù ecco perché ci tengo a ricordarlo bisogna raccontare non solo dei morti ma anche di chi ha salvato tante vite ! ”
Come ci ha cambiato il Covid ??? Come cambiano i Natali a Garbatella e nel mondo ?
La Garbatella si sarebbe dovuta chiamare Colle della Pace e in questo Natale 2021 è stato organizzato questo spettacolo itinerante per una festa di Pace e condivisione
Ma ora ripercorriamo alcune tappe dei Presepi a Garbatella…il primo pensiero mi va ad Alberto Casagrande con il suo presepe di vetro esposto per anni ed anni alla mostra dei presepi a piazza del popolo
Alberto Casagrande e Maria Giovanna Arcidiacono alla fontana Carlotta
poi c’è quello meccanico di Dante Pica con tutti i mestieri di un tempo,per molti anni è stato esposto nei locali della chiesa di Santa Galla ora si trova all’università di Roma tre.
mi piace ricordare le casette per il presepe preparate da Sciampi …
Sciampi e le sue casette
e il bel presepe di Magoaggiustatore in piazza Albini nella magica aiuola realizzato insieme ai ragazzi di religione Cristiana provenienti dall’Africa con delle stupende statuine d’epoca dove molti bambini ed adulti si fermavano ad ammirare.
il primo presepe realizzato da Amici di Fruzzico onlus nel 2016 in piazza Augusto Albini
Come cambia nel mondo anche il Natale causa pandemia?
Questo se lo chiedono come progetto culturale con i ponti di storia alcune associazioni culturali tramite questo sito