Le fate si incontrarono al castello di Fatardita per far partire il progetto fatato delle fate che leggono, scrivono, dipingono, cucinano e fanno tante altre cose… Bisognava riprendere anche quel progetto di Garbatella Segreta che avevano ideato a Via della Garbatella al castello della FataSoragarbatella quel 4 luglio 2019. “Garbatella Segreta” Il progetto prevedeva di filmare storie dalle finestre. Le finestre di alcune case dello storico quartiere, poi tramutare le riprese in libro. Il progetto si era interrotto per la pandemia l’8.3.2020.
Alla riunione del Comitato le fate avrebbero dovuto portare un libro che avevano letto e parlarne tra di loro , oppure portare qualcosa che parlava di loro. Non tutte avevano portato un libro in quel giorno fatato della creatività…Era il 22 gennaio 2023 ed il 22 gennaio 1944 è una data storica. La data dello sbarco di Anzio, dove morirono tanti figli del mondo…I figli sono figli e le guerre non fanno distinzioni, feriscono, uccidono, distruggono ..
C’era proprio bisogno di scrivere la Favola della Pace.
Certo per raccontare la storia in favola bisogna essere veramente magiche! Così il Comitato delle fate aveva fatto una bella “PENSATA”. Fata LadyGarbatella aveva portato il libro “Con occhi di Donna” di Luisa Ravera, Fatarina aveva portato i carciofi cucinati alla “giudia”, perché come sapeva cucinarli lei non sapeva cucinarli nessuna delle fate. Nel progetto fatato delle fate, quelle che fanno tante altre cose, c’era e c’è anche “giocare con le parole.Le parole hanno un preciso significato, a volte ne può significarne più di uno… Fatagarbatella aveva portato il libro “Garbatella come eravamo1835-1960” dove le fotografie dicevano molto, ma molto più di tante parole… E poi c’era da scrivere anche la nuova favola di Garbatella-Garbatellandia 103 senza i forse, i può darsi, i poi vediamo e senza i ma ed i se…… Tutte indossarono il nuovo cappello magico e sventolarono la bandiera fatata delle Pari e di Più. Si fotografarono felici e sorridenti con cappello, bacchetta e bandiera. Nella foto non c’erano però tutte le fate del Comitato, alcune fate avevano trovato traffico tra una nuvola e l’altra delle idee. Altre vivevano in altri lontani luoghi fatati come Fatalavenella, Fatamirta, Fatamariuccettina Fataserena, Fatabira e tante altre sparse per il mondo. Il cibo fatato va mangiato caldo altrimenti perde le sue proprietà magiche . Le fate si misero a tavola ed iniziarono a mangiare con il motto “chi ha tempo non aspetti tempo. Si sa che il tempo è danaro, ma in molti ancora non se ne rendono conto. Mangiavano e discutevano allegramente e nel mentre… accadde proprio una strana cosa… Videro che c’era un buffo esserino che andava in giro con una lente di ingrandimento! Era un strano garbasorcio8 aveva le orecchie piccole non grandi come la stirpe garbasorci8ttifera. Inoltre lo strano esserino andava in giro con una grande lente da investigatore.
All’improvviso passò sotto al tavolino, allora tutte le fate contemporaneamente s’inchinarono e chiesero:”Ma chi sei come ti chiami da dove sbuchi fuori?” Lui rispose tra il timoroso e l’orgoglioso :”sono Il sorcio8cto e sono fuggito via, ora ,sto andando dove devo andare ! Sto cercando la strada giusta..la via maestra.”.
Si vedeva che aveva fretta andava di corsa …voleva andare via per andare dove doveva andare. Si era ritrovato in quel posto e non sapeva neanche come ci si era ritrovato Fatacasalinghità aveva interrotto la lettura del libro che aveva portato su Federico Caffè. Fatafotografascrittorarevisoradeiconti aveva scritto un libro su di lui, essendo stata sua allieva. Fatacasalinghità che ci sapeva fare con le domande, s’interruppe dicendo:” Ehi, questo è un posto magico molto antico Esserino chi sei, come possiamo aiutarti? Ma quello si diresse saltellando verso la porta usci da sotto l’uscio, dalla parte del giardino. Fatapittora esclamò:” certo che è buffetto questo sorcetto con quelle orecchiette e che va in giro con quella lente d’ingrandimento! E poi dove tiene l’altro braccio? Forse lo tiene dietro come se non lo avesse, forse lo fa per una questione di equilibrio!? I garbasorci8tti sono un po’ particolari e poi dipende di che etnia sono, questo mi sembra un po’ confuso e poi dice di essere il sorci8cto ! disse Fataladygarbatella. Fatagarbatella propose di seguirlo e così fecero tutte. Si resero invisibili con la loro parolina magica e segreta “gnaganava gnaganava” e lo seguirono passo passo … Lo videro attraversare la Via Cristoforo Colombo e dirigersi verso la via delle Sette Chiese, dove c’era un tempo una vecchia scuola. La vecchia scuola Maria Adelaide prima era stata a via Nazionale, vicino ad una prestigiosa Banca. Alcune fate avevano frequentato quella scuola, dove c’era e c’è l’ultimo portale della Garbatella, fatto restaurare da Padre Guido, e ancora ci sono un pozzo ed una Madonnina… Le fate curiose mentre proseguivano sicure di essere invisibili, specchiandosi in una vetrina, proprio vicino a dove un tempo c’era il cinema Avana, si accorsero che ….i cappeli stavano volando dalla testa e…. Loro erano invisibili si…si,… loro le fate erano invisibili ma… Ma i loro cappelli no. Così per la strada si vedevano volare cappelli colorati qua e là… E la gente guardava un po’ incuriosita ed impaurita.
L’esserino buffo dopo aver percorso la via delle Sette Chiese, passando anche davanti all’oratorio si fermò sulla piazza di Sant’Eurosia, proprio dove c’era sopra il cancello l’immagine di San Filippo Neri. L’esserino continuava a girare su se stesso e muoveva in alto la lente di ingrandimento, poi la posizionava per terra e poi di nuovo verso l’alto :Poi all’improvviso passò sotto l’archetto, Imboccò velocemente Via Antonio Rubino la strada che portava a Piazza Sapeto, dove nel 1952 era stato girato il film “Le ragazze di Piazza di Spagna. Si sentì una voce bisbigliare “ragazze forse scenderà la scalinata di Via Orsucci, probabilmente ha sete va a bere: I cappelli sobbalzarono e si misero in circolo vicino al nasone, la classica fontanella romana, che magicamente sgorgava acqua di tutti i colori. In terra c’era una pergamena arrotolata chiusa da un nastro bianco, rosso e verde ed un biglietto con scritto “Fate benvenute nel paese dei ranocchi”. Firmato Garbatellocchio che la storia tiene d’occhio. Le fate erano incuriosite, perché sapevano ormai da molto tempo che Garbatellocchio aveva ricevuto l’incantesimo della strega rosicona, che lo aveva reso invisibile. Strega rosicona avrebbe voluto rendere tutte le fate del Comitato invisibili. Strega Rosicona non sapeva che loro le fate del Comitato si divertivano ad essere invisibili; possedevano una pozione che avevano creato proprio loro, volando con la fontana – mongolfiera e l’avevano chiamata acqua dell’amicizia serena Come mai quel messaggio? Si continuavano a chiedere. Era pur vero che nelle favole di Fatagarbatella c’era scritto che Garbotellocchio diceva di essere nato nell’oratocchio, che la storia teneva d’occhio e che tutto aveva visto essendo nato A.C.
Garbatellocchio raccontava di essere stato presente quando alla Garbatella (che ancora non era stata fondata e si chiamava Colle della Pace),, aveva visto l’invasione delle cavallette nel Paese dei ranocchi.(1) . Nessuna fata del comitato conosceva il paese dei ranocchi. Intanto si erano distratte per leggere la pergamena ed il sorci8CTO era scomparso dalla loro vista…”.Non perdiamoci d’animo” disse Fatagarbatella“dividiamoci e rivediamoci qui il giorno di Ferragosto, intanto informiamoci sul messaggio che ci ha lasciato Garbatellocchio.Poi telefonò a Fatafragolina, Fata Cri Cri, Fatacaramella e Fatapocalisse…”Voi avvertite le fatemamme e fatemaestre” Nello stesso tempo si videro i cappelli prendere varie direzioni, chi girava da una parte chi dall’altra sembravano Pari, ma erano di Più Intanto sulla scalinata lentamente scendeva la fontanamongolfiera con a bordo l’autore della favola del Paese dei Ranocchi Le fate si incontrarono a Ferragosto, ma un po’ di cose erano cambiate. Come al solito da più di dieci anni avevano fatto la passeggiata Garbatelandia. Poi avevano cenato dove aveva pernottato molti anni prima Giacomo Matteotti. Un tempo lì c’erano case ora c’è un parco ed a ferragosto c’è ristorazione e musica. Veramente su Piazza Benedetto Brin ce ne sono due, a quello di fronte ci fanno film. , Magoroffiscky tra le note di “todos cambia” laveva letto alcune pagine del libro dedicato a Matteotti. Magoppiastra aveva fotografato tutto intorno anche il Parco Maurizio Arena. Le fate decisero di non parlare e di continuare a seguire i cappelli , essendo rimaste invisibili per gioco. Avevano bene in mente quello che diceva la pergamena. La pergamena dava due importanti notizie su Antonio Rubino, infatti ce n’erano due di Antonio Rubino ed uno dei due aveva scritto “Il Paese dei ranocchi”. Ma chi erano veramente ? Fatafragolina disse” Ricordatevi quello che dice la pergamena, dobbiamo seguire il nostro cappello restando Invisibili e silenziose!” Il cappello di Fatafragolina si stava dirigendo verso Via Adelaide Bono Cairoli, sorvolò Via Guendalina Borghese e si posizionò sulla panchina gialla di Piazza Caterina Sforza . Le fate dovevano eseguire quanto scritto sulla pergamena, perché di streghe rosicone e di maghi magheggioni ce ne erano e ce ne sono ancora tanti in giro a rubare idee. Così proseguirono silenziose ed invisibili. Fatapittora vide volare il suo cappello verso il giardino delle donne a Giustiniano Imperatore dove c’è il parco Donatella Colasanti.
Fatapittora aveva letto bene la pergamena e sapeva che per il 2024 bisognava mettere in pratica le favole toponomastiche.
Intanto il cappello di Fata Garbatella aveva fatto vari volteggi al di là della via Cristoforo Colombo, si era soffermato vicino alla mimosa fatata a Via Benedetto Croce. Il cappello di Fatagarbatella saltellando era approdato a Via di Pico della Mirandola, proprio dove c’è il parco Rosaria Lopez Intanto si stavano formando ponti di favole, uno tra via Damiano Sauli, Piazza Bartolomeo Romano e Via Edgardo Ferrati dove un tempo c’erano i bagni pubblici ed ora c’è la biblioteca Moby Dick. Il cappello da là si era diretto verso Via di Villa di Lucina ed aveva spiccato il volo per via Costantino dove finalmente era nata la biblioteca Lussu. Lì da quel cappello ne uscì uno verde che si depositò su un tavolo con le bacchette magiche tutte realizzate con materiale di riuso. Il cappello di Fatacasalinghità aveva attraversato via Francesco Passino dove c’è il famoso mercato fantasma, aveva sorvolato via Giacomo Rho, Via Roberto de’ Nobili e piazza Ricoldo da Montecroce. A Piazza Ricoldo da Montecroce il cappello aveva salutatole cicogne della Pace che stavano bevendo alla fontana Carlotta e prendevano nuovi ordini.
Il cappello di Fatardita era rimasto ben piantato su Piazza Navigatori.Finalmente i capelli si posizionarono di nuovo sulla testa delle fate Infatti era intervenuta Befa la befana garbatellana con le sue magie, stava raggruppando i vari ponti delle favole toponimastiche che si andavano via via formandosi. Era in costruzione il ponte delle favole toponomastiche tra via Pico della Mirandola e via di villa di Lucina, il ponte delle favole toponomastiche da Via Marco Polo a ponte Settimia Spizzichino…Man mano gli elfi di Babbo Natale disegnavano la mappa dei ponti delle favole toponomastiche per scrivere nuove favole partendo da quella lunga via Leonardo da Vinci che si trova nel quartiere San Paolo.
BEFA aveva donato al Comitato delle Fate la prima enciclopedia di genere della Treccani. L’enciclopedia fatalità era stata presentata a Garbatellandia il 27 maggio 2023 su piazza Damiano Sauli dove c’è la scuola Cesare Battisti e la chiesa Francesco Saverio. Era stata una pura fatalità che ricordava a tutte e tutti che l’Italia aveva firmato la convenzione ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il 27 maggio 1991.
Befa aveva lasciato un biglietto magico tra le pagine dell’enciclopedia nel luogo fatato di Garbatellandia con uno scritto “Fate quatto quatto è arrivato il 2024 e c’è un magicogatto con un cappello visibile ed invisibile a seconda del momento storico.
Il gatto magico un po’ matto risponde al nome Micio 104 e molte bacchette magiche a sua immagine ha fatto NULLA SUCCEDE A CASO usate bene cervello, cuore e naso
Intanto da lontano si sentiva arrivare un carrettino. Era il famoso carrettiere a vino che oltre al vino della storia trasportava il garbasorci8tto che non sapeva mai nulla, quello che sapeva tutto il garbasorci8tto allegrotto e la garbasorci8tta dispettosa